
Su di me

Ciao, mi chiamo Agnes Lorincz.
So che la sofferenza non è il nostro destino.
So che l’oscurità non è la nostra destinazione.
Ogni essere umano custodisce un fuoco capace di sciogliere persino la paura e la vergogna più antiche, quando viene toccato con consapevolezza.
La mia missione è semplice:
Aiutare le persone a entrare nella propria oscurità con consapevolezza e ad attraversarla, fino a uscirne irradiando luce.
Questo è il cuore di RiCreature.
Questo è il lavoro per cui sono nata.
E se senti la chiamata, camminerò accanto a te, una scelta consapevole alla volta


Negli ultimi dodici anni, ho aiutato persone che si sentivano ansiose, perse o disconnesse a ritrovare la strada verso se stesse: verso la pace interiore, l’autostima autentica e la serena certezza di chi sono davvero.
Il mio lavoro è un intreccio di molte modalità, ma la mia vera forza non risiede nelle tecniche.
È nella presenza che offro.
Nella profondità in cui le persone riescono a scendere con me.
Nella sicurezza che provano quando sono sedute con me.
Nella scelta consapevole di incontrare il dolore senza paura e di attraversare il buio con una fiamma stabile.
I clienti mi dicono spesso che, con me, raggiungono luoghi dentro di sé della cui esistenza non sapevano nemmeno.
Che si sentono visti, tenuti al sicuro in un modo che non avevano mai sperimentato prima.
E so perché:
Ho camminato io stessa in quelle profondità.
E ho scelto, ancora e ancora, di diventare la luce di cui avevo bisogno un tempo.

Le Mie Due Lenti
Da più di vent’anni esploro che cosa significhi essere umani. Non solo nei libri, ma nel corpo, nelle emozioni, nelle relazioni. Negli spazi silenziosi dove la verità si nasconde.
Il mio percorso ha sempre avuto due lenti:
La lente macro dell’antropologia, della grafologia, della psicologia transpersonale e delle Costellazioni Familiari mi ha insegnato a vedere i fili invisibili — culturali, ancestrali, sistemici — che modellano le nostre vite anche se non ce ne accorgiamo.
Attraverso la lente micro della Mindfulness, della Comunicazione Nonviolenta e dell’EFT ho studiato, guarito e ricreato il mio mondo interiore: ogni emozione, ogni credenza, ogni ferita, ogni scelta.


Perché faccio questo lavoro?
Quando avevo poco più di vent'anni non volevo più essere qui. La vita era insopportabile, priva di senso. Un peso. Come salire una montagna portando un sacco di pietre.
Lavoravo come guida turistica in alcuni dei luoghi più incantevoli d'Europa, circondata dalla bellezza. Venezia. Firenze. Stoccolma. La Svizzera.
Eppure, tutto quel splendore era grigio. Opaco, proprio come me. Intrappolata dietro un vetro sporco.
Stavo annegando. Volevo scomparire. Il mio petto si strinse, come un pugno che si chiudeva su se stesso.
L’unica cosa viva in me era una preghiera silenziosa:
“Per favore, non costringermi a restare. Per favore, fammi tornare a casa.”



Il mio voto
Quelle preghiere rimasero senza risposta. O meglio: il silenzio era la risposta.
Era inverno, qualche mese dopo. Il termosifone sotto la finestra mi bruciava il ginocchio mentre mi sporgevo fuori, respirando l’aria gelida. Era tutto bianco, coperto da neve. La strada sotto immobile.
Guardavo giù dal quarto piano, misurando la distanza.
Uscire dalla vita non era un’opzione. La scelta era già stata fatta prima della mia nascita, da qualcosa di più grande della donna chiamata Agnes Lorincz. Saltare non mi avrebbe portato pace; mi avrebbe solo fatto ricominciare tutto daccapo, con lezioni ancora più pesanti.
Se ero qui, doveva esserci un motivo.
Quella notte, rendendomi conto di tutto ciò, feci un voto:
Ne avrei fatto il meglio di questa vita.
Mi sono promessa che avrei scoperto cosa significa essere umani.
Cosa significa essere me.

Che la Ricerca Abbia Inizio
Ho cercato le risposte a domande come:
Cosa ci muove? Perché viviamo come viviamo? Potremmo vivere diversamente? Più consapevoli, più integri? Come?
La mia indagine mi ha portato ad antiche saggezze, alla scienza moderna e nelle profondità della mia anima.
Dopo circa dieci anni di studio, pratica e introspezione, qualcosa è mosso dentro di me. Ho iniziato a vedere il dolore che avevo attraversato non come una punizione, ma come un terreno fertile per ciò che potevo diventare.
Un giorno, durante un viaggio di respirazione in stato di trance, incontrai la bambina che ero stata: bionda, con gli occhi blu tristi.
Quando le chiesi cosa sarebbe diventata crescendo, mi mostrò un’entità tessuta di luce bianca, oro e fucsia.
E disse:
“Sarò grande e luminosa,
e avrò delle ali, come gli angeli.
Volerò attraverso il buio,
gocciolando luce
ovunque ci siano paura e dolore.”
All’improvviso volavo, la Terra sotto di me, una piccola sfera blu e verde.
Sentivo ali dorate spuntare dalle scapole mentre gocce di luce cadevano dalle punte.
Le mie lacrime scorrevano, piene d’amore e di gratitudine.



Da allora,
porto con me quella visione.
Mi chiedo, a ogni passo, a ogni parola, a ogni scelta:
“Questo mi avvicina a diventare quell’Essere di Luce?”
Il mattino dopo, mentre prendevo il latte dal frigorifero, chiesi: “Ma… come faccio?”
La voce di cui avevo imparato ormai a fidarmi rispose subito:
“Diventa maestra di te stessa. E poi trasmetti ciò che hai imparato.”
Ecco perché sono così appassionata ad accompagnare le persone attraverso i loro spazi più bui, aiutarle a liberarsi dal dubbio su di sé, per raggiungere la libertà emotiva e l’integrità, realizzando un’autostima e un amore per sé autentici e solidi.
In una frase: Aiutarle a ricordare la luce che sono.

Non sorprende che il mio romanzo, Recycled Lives, sia una storia di responsabilità radicale e di scelta della vita, anziché di disperazione.
Quando ha ricevuto un premio letterario, è stato uno dei momenti più preziosi del mio cammino.



